martedì 10 gennaio 2017

Consiglio comunale: ok a mozione per l’utilizzo dei beni immobili confiscati alla mafia



Consiglio comunale: ok a mozione per l’utilizzo dei beni immobili confiscati alla mafia: terreni agricoli per 32 ettari con annessi fabbricati saranno assegnati in gestione ad associazioni o cooperative Onlus



Il Consiglio comunale, nel corso della seduta di ieri sera, ha approvato all’unanimità una mozione, presentata dal gruppo “Caltagirone Domani” – prima firmataria e illustratrice Oriella Barresi – ed emendata dalla conferenza dei capigruppo – favorevole anche l’Amministrazione comunale -, per l’utilizzo dei beni immobili confiscati alla mafia e trasferiti al Comune di Caltagirone.
Con essa si fa riferimento alla circostanza che, con decreto del 6 novembre 2014, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha trasferito al Comune terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali, sequestrati e confiscati secondo quanto previsto dalla normativa antimafia. La legge consente al Comune di amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, di assegnarlo in concessione, “a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento”, a comunità, enti, associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, ad associazioni di protezione ambientale e ad operatori dell’agricoltura sociale. “A distanza di circa due anni – si sottolinea nella mozione - non si è ancora provveduto a predisporre gli atti per l'utilizzo dei beni confiscati, secondo le finalità di pubblico interesse volute dalla legge e, quindi, per le finalità sociali indicate dal Comune stesso nella propria formale manifestazione d'interesse. Occorre urgentemente disporre l'assegnazione in convenzione degli immobili in questione, osservando le procedure di legge, per permettere alla comunità di riappropriarsi di beni frutto di attività criminale”.
Pertanto il documento impegna l'Amministrazione comunale, “fatti salvi i principi dell'art. 48, a inviare celermente una lettera all'Anbsc per verificare se, nelle condizioni date, sia possibile redigere un regolamento apposito per la concessione dei beni assegnati al Comune”. Qualora all'Amministrazione comunale non venga data questa possibilità, impegna la stessa Amministrazione “a disporre con immediatezza l'assegnazione dei beni immobili sequestrati, confiscati e assegnati al patrimonio indisponibile del Comune di Caltagirone, osservando le procedure di trasparenza dettate dal decreto legislativo n.159/2011 e per le finalità sociali e di pubblico interesse ivi esplicitate e richiamate sia dal Comune stesso al momento di manifestare il proprio interesse che all'Anbsc, e a dotarsi comunque in tempi successivi di un regolamento per i beni confiscati”.
“E’ significativo – ha commentato il presidente Massimo Alparone – che il Consiglio abbia raggiunto l’unanimità sull’utilizzo dei beni confiscati alla mafia, dimostrando così una proficua unità d’intenti su un tema centrale, su cui ogni eventuale divisione sarebbe deleteria”.
La seduta è stata prima caratterizzata da un ampio dibattito su una mozione sullo stesso argomento presentata da “Caltagirone Bene in Comune” (prima firmataria Cristina Navarra, che è più volte intervenuta evidenziando la “ratio” dell’iniziativa), ma infine ritenuta inammissibile dal segretario generale per la presenza, nel documento, di un’ipotesi di bozza di regolamento. Dopo la sospensione dei lavori richiesta da Vincenzo Di Stefano “per trovare una sintesi unitaria” (anche il
vicesindaco Sergio Gruttadauria si è detto d’accordo), si è giunti all’ok unanime alla mozione – Barresi, così come rimodulata dai capigruppo.
In apertura di seduta Lara Lodato era tornata alla carica “sulla necessità della diretta streaming delle sedute consiliari”, Cristina Navarra aveva sollecitato “una ripresa dei lavori dell’Osservatorio sulla sanità”, Simone Amato aveva sottolineato “i ritardi nella risposta” a una sua interrogazione, Aldo Lo Bianco stigmatizzato che “lo scorso 6 gennaio la via Torre dei Genovesi avrebbe dovuto essere chiusa al traffico per evitare incidenti dovuti alle bassissime temperature”, Andrea Bizzini paventato “il rischio di strumentalizzazioni dell’opposizione sulla vicenda dell’ufficio di Caltagirone di Riscossione Sicilia”, mentre Roberto Gravina aveva invitato a fare fronte comune sulla sanità, “perché si è salvato il contenitore (l’ospedale di Caltagirone riconosciuto come “spoke”), ma adesso bisogna occuparsi dei contenuti”.
Critiche all’Amministrazione, accusata “di essere inadeguata, di andare per tentativi e di avere sin qui varato un numero irrisorio di provvedimenti”, erano state poi mosse dall’opposizione (Vincenzo Di Stefano, Aldo Lo Bianco e Mario Polizzi) per il ritiro del regolamento dei rifiuti, motivato dall’assessore Francesco Caristia “con l’esigenza di un’integrazione che tenga conto del quadro definitivamente venuto fuori dalla pronuncia del Cga che ha dato il via libera alla gara unica”.
Prossima seduta lunedì 16 gennaio, alle 20.

Caltagirone, 10 gennaio 2016


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