sabato 21 aprile 2018

Consiglio comunale: approvata mozione per il riconoscimento dell’ospedale di Caltagirone quale centro abilitato alla prescrizione/erogazione dei farmaci per la cura dell’epatite C


Riconoscere l’ospedale “Gravina” di Caltagirone quale centro abilitato alla prescrizione/erogazione dei farmaci per la cura dell’epatite C. E’ quanto intende ottenere il Consiglio comunale che, nella seduta di giovedì 19 aprile, ha approvato all’unanimità una mozione – primo firmatario Andrea Bizzini – così come emendata dal gruppo “Per la città che vogliamo”. Sulla mozione, illustrata dallo stesso Bizzini, si sono registrati gli interventi a favore di Simone Amato, Sergio Domenica, Piera Iudica, Gaetano Lo Nigro, Aldo Lo Bianco, Maria Di Costa, Luca Di Stefano e Vincenzo Di Stefano, anche se dai banchi dell’opposizione si è richiesta la presenza del sindaco e si è sollecitato “il ritorno alla piena operatività dell’Osservatorio sulla sanità”.

Con il documento si evidenzia che il decreto dell’assessore regionale alla Salute del 2015, concernente la Rete regionale per la gestione delle epatiti da virus C, include l’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale di Caltagirone tra i centri che identificano pazienti potenzialmente eleggibili alla terapia antivirale, ma la esclude immotivatamente dai centri abilitati per la prescrizione ed erogazione dei farmaci antivirali per il trattamento dell’epatite cronica, della cirrosi e della recidiva dopo trapianto di fegato da virus C. “Eppure – si sottolinea– oggi a Caltagirone e nel territorio circostante ci sono oltre 250 pazienti con le patologie prescritte inviati presso altro Centro, 112 in carico al Centro calatino e 10 in attesa di essere presi in carico”. La mozione prosegue ricordando le iniziative già assunte dal presidente della Commissione scientifica della Rete Hcv Sicilia Antonio Craxi, dal direttore dell’Uuo di malattie infettive del Gravina, Salvatore Bonfante, e dagli allora deputati regionali Ioppolo, Musumeci e Formica, tutte tendenti ad affermare l’importanza e l’utilità che il Centro avrebbe, ponendo peraltro fine ai disagi che i pazienti con le predette patologie e afferenti il Centro di Caltagirone sono adesso costretti a patire. Evidenzia altresì che “in questo modo i cittadini vengono penalizzati e colpiti nel fondamentale diritto alla salute”. Pertanto il documento, nel sottolineare l’importanza di una larga sensibilizzazione, impegna il sindaco e la Giunta comunale “a chiedere al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, la modifica del decreto in questione e il conseguente inserimento del presidio ospedaliero di Caltagirone – Uoc di Malattie infettive fra i centri abilitati alla prescrizione ed erogazione dei farmaci antivirali per il trattamento dell’epatite cronica, della cirrosi e della recidiva dopo trapianto di fegato da virus C”.

“E’ positivo che il Consiglio comunale, con senso di responsabilità e unità di intenti – ha commentato, a margine della seduta, il presidente Massimo Alparone -, abbia fatto fronte comune su un problema che riguarda l’intera comunità. E’ importante mantenere alta la guardia su situazioni che toccano da vicino i cittadini come quelle attinenti la sanità, anche alla luce delle criticità che si riscontrano. In questo senso il Consiglio ha già dato il proprio significativo contributo con l’Osservatorio sulla sanità, nato anche su iniziativa del civico consesso”.

L’assise ha poi approvato all’unanimità una mozione – primo firmatario Vincenzo Gozza – finalizzata a ottenere “concreti interventi di manutenzione, con particolare riferimento alle strade, le cui pessime condizioni creano anche rischi di incidenti e danni ai veicoli, senza che questi possano essere risarciti dall’ente a meno che non si istruisca un processo civile”. Mario Polizzi ha sollecitato l’Amministrazione “a vigilare sugli interventi di ripristino effettuati dalle imprese che si occupano dei sottoservizi”. Su questo punto il vicesindaco Sergio Gruttadauria ha ricordato “la recente diffida alla Sie dopo lavori nel centro storico”. L’illuminazione pubblica in via Andrea Parini (la strada provinciale per Niscemi), da mesi non funzionante nel tratto compreso tra la scuola e la successiva rotatoria in direzione di Niscemi, è stata al centro dell’interrogazione di Margherita De Caro e Vincenzo Gozza con risposta del vicesindaco. Riflettori puntati, grazie a un’interrogazione di Maria Di Costa, sui contributi a sostegno degli inquilini morosi incolpevoli per il 2016, e ancora su iniziativa della stessa consigliera, sull’istituzione di parcheggi “rosa”, vale a dire destinati alle donne in stato di gravidanza e alle neomamme sino al compimento del primo anno di vita del bambino, “possibile  solo – ha chiarito il vicesindaco – con una modifica della convenzione con Sostauto”.

In apertura di seduta, con apposite comunicazioni erano state stigmatizzate alcune problematiche: di carattere sanitario (sulle condizioni “difficili” di Oncologia, sulla mancata apertura dell’hospice e sull’utilizzo dei posti auto all’interno dell’ospedale”) quelle sollevate da Roberto Gravina; sulla “perdurante, mancata nomina dell’assessore alla Cultura e sui costi aggiuntivi del servizio – rifiuti” quelle poste da Vincenzo Di Stefano; sulle “discrasie nel servizio di igiene ambientale che riguardano pure la via Gesualdo Clementi” quelle evidenziate da Vincenzo Gozza. Maria Di Costa aveva infine chiesto “un’azione di sensibilizzazione sul tema del bullismo e del cyberbullismo”. Per l’Amministrazione avevano risposto il vicesindaco Sergio Gruttadauria e l’assessore Francesco Caristia, annunciando “le iniziative assunte o in programma, per quanto di nostra competenza”, sugli argomenti in questione.



            Caltagirone, 21 aprile 2018

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